La Solenne Chiusura dell’Anno Santo Straordinario si è tenuta domenica 13 novembre 2016 alle ore 18.00 nella Chiesa Cattedrale di Aversa
Domenica 13 novembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa Cattedrale di Aversa è stata celebrata la Solenne Chiusura dell’Anno Santo della Misericordia.
“Sentiamo di esprimere la nostra gratitudine al Santo Padre Francesco”, ha affermato Mons. Angelo Spinillo durante la sua omelia. Papa Francesco, infatti, “ha voluto chiamare tutta la Chiesa a celebrare questo giubileo straordinario perché, come egli stesso ha scritto riprendendo un pensiero di S. Tommaso d’Aquino, la misericordia è la qualità dell’onnipotenza di Dio, del Dio che nella liturgia preghiamo come Colui che rivela sua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono”.
Il vescovo di Aversa ha invitato l’assemblea a riflettere su come il Giubileo ci abbia aperto gli occhi “sulla verità che rimane in eterno: la misericordia di Dio, la grazia del suo amore generoso e gratuito, non legato a condizioni o dipendente da occasioni, ma libero, totale, per sempre. È questa la sapienza che illumina il cuore dell’uomo e guida i nostri passi verso ciò che rimane stabile come la casa costruita sulla roccia. Fiduciosi nella promessa del Signore della vita, coltiviamo con tutta la nostra disponibilità la vocazione ad essere “misericordiosi come il Padre”, non aggrappiamoci all’inconsistenza delle nostre cose umane, ma incamminiamoci con fiducia verso il bene che è la sapienza di Dio, e la sua giustizia, per sempre. Il dolce sguardo di Maria, della “Madonna dei giovani”, quasi in continuità con il giubileo della misericordia che ora concludiamo, ci introduce al nuovo anno pastorale nel quale vorremo educarci all’ascolto dei giovani, ad incontrare la loro sensibilità e la loro fatica a cercare il buono ed il vero della vita nel contesto di un mondo globalizzato e, per certi aspetti, tanto più difficile. La misericordia del Padre ci apra alle nuove realtà che incontreremo, ci faccia essere attenti e desiderosi di farci carico di tante speranze e di tante difficoltà, vicini e sapienti compagni nel cammino dell’umanità”.