Domenica 4 dicembre 2016: “In Avvento educhiamo la nostra fede al senso dell’attesa”
I tempi dell’anno liturgico sono un dono della tradizione della Chiesa, una grande scuola che, ci dice mons. Angelo Spinillo introducendo il suo commento al vangelo della seconda domenica di Avvento, “mentre ci aiuta a celebrare le tappe della storia della salvezza, ci insegna a modellare la nostra fede e a coltivare gli atteggiamenti più belli della nostra comunione con il Signore”.
E nel tempo dell’Avvento siamo aiutati ad educare la nostra fede al senso dell’attesa, “uno dei momenti più intensi del nostro tendere verso Dio, che non resta immobile o lontano, ma viene incontro all’umanità, creata come capace di incamminarsi verso di Lui”. Così, quei segni annunciati dai profeti si realizzano concretamente nel Vangelo. La stessa voce di Giovanni Battista, ‘voce di uno che grida nel deserto’, ci invita a rendere il nostro animo sereno e disponibile a questo incontro. “Il mio augurio a tutti – conclude il vescovo di Aversa – è di poter vivere intensamente in quest’attesa le due virtù indicate da San Paolo nella Seconda Lettura: la perseveranza e la consolazione. Chi ama riconosce i segni della presenza dell’amato e la perseveranza nella ricerca si trasforma poi in consolazione dello spirito, facendoci sentire partecipi della carità del Signore”.