“Come il buon contadino, Gesù continua a coltivare sperando che l’umanità generi vita nuova. Proprio come don Peppe Diana, chicco di grano che ha portato e ancora oggi porta molto frutto”
La Quaresima è il tempo dell’essenzialità e l’essenzialità, afferma Mons. Angelo Spinillo in apertura del commento al Vangelo della terza domenica di Quaresima, “è quella presenza di Dio che si presenta all’umanità desiderando e amando fortemente la vita”.
Nel roveto ardente, Dio dice a Mosè ‘Io sono’: “Dio vive per se stesso – prosegue il vescovo di Aversa – ed è presenza che chiama il popolo alla liberazione”. Ne abbiamo una riprova ulteriore nel brano di Luca che spezziamo domenica 20 marzo 2022: “Gesù viene per la redenzione dell’umanità e, come il buon contadino, continua a zappare e a concimare quella pianta che sembra non portare alcun frutto, eppure il Signore continua a sperare che quella pianta potrà generare vita nuova”.
Questo messaggio, così vivo e pregnante, lo viviamo in concomitanza con una data particolarmente significativa, “quel 19 marzo in cui la chiesa celebra San Giuseppe, colui che custodisce la vita e che dona se stesso perché la vita cresca, ma che per noi è anche il giorno nel quale è stato ucciso Don Peppe Diana”. Ventotto anni dopo quel tremendo omicidio, don Peppe rappresenta in maniera emblematica “quel chicco di grano che, caduto in terra, non è morto, ma ha portato e ancora oggi continua a generare molto frutto”.
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