Nella domenica delle Palme siamo abituati a scambiarci il ramoscello di ulivo con tanta gioia e amicizia. Ma come ci ricorda Mons. Angelo Spinillo nello spezzare la parola del 24 marzo 2024,”la vita nuova è quella che ci porta il Cristo e la pace è quella che lui celebra con il suo sacrificio, riconciliando l’umanità con il Padre”. La vera pace, dunque, non è solo un auspicio, ma “è qualcosa che siamo chiamati a sviluppare e a costruire con le nostre azioni, parole e atteggiamenti, con la nostra cura per la vita degli altri”.
E un gesto significativo in tal senso è quello che ci viene narrato all’inizio del lungo racconto della Passione del Signore, quello della donna che porta con sé un vaso di alabastro, “pieno di profumo di puro nardo” che ella rompe per poi versarne il profumo sul capo di Gesù. Un gesto da artigiana di pace, aggiunge il vescovo di Aversa, “un gesto semplice e dettato da tanto amore, compiuto da chi ha ricevuto la salvezza e si è sentita chiamata ad una vita nuova. Nel prendere esempio da questa donna, con quel profumo versato che poi si espande per tutta la casa, diamo quanto di più prezioso e buono in nostro possesso nella condivisione dell’opera di Cristo Signore, perché diventi ricchezza di bontà e di vita per tutta l’umanità”.
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