Il 19 luglio 2024 ricorre il centenario della nascita di Mons. Giovanni Gazza.
Il vescovo Giovanni Gazza per tredici anni, dal 1980 al 1993, ha servito la Chiesa aversana con un cuore largo come le immense distese della sua Amazzonia, una fede profonda ancorata alla formazione saveriana ed una carità operosa autentica e discreta verso tutti: i sacerdoti, i laici, i religiosi e soprattutto i poveri. La diocesi di Aversa che l’ha sperimentato come Maestro esemplare di fede, di carità e di cultura, Lo ricorda con gratitudine e venerazione nel centenario della nascita.
Giovanni Gazza nasce a Parma il 19 luglio 1924, da Luigi e Gemma Alessandrini, entrò a quindici anni, orfano del padre, nell’Istituto dei Missionari Saveriani di Parma. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1949 nella sua città natale . Studiò all’Università Cattolica del Sacro Cuore e fu per qualche anno impegnato all’Ufficio Stampe dei Saveriani. Partì per il Brasile nel 1957 a trentatrè anni, affidando la madre vedova alle cure dei confratelli e alle sorelle saveriane “Missionarie di Maria”. Direttore del centro Saveriano di Azione Missionaria a San Paulo, successivamente Rettore a Jaguapità della prima Scuola Apostolica Saveriana nel Paranà del Brasile.
Il 12 novembre 1962 dal Santo Padre Giovanni XXIII fu nominato vescovo titolare di Circesio e primo vescovo della Prelatura di Abaetè do Tocantins, nel nord Brasile o Amazzonia. Aveva 38 anni! Ricevette l’ordinazione episcopale nel Santuario dell’Aparecida il giorno dell’Immacolata.
Un vero Padre Conciliare: il giovane vescovo Gazza preparò un intervento a nome dei vescovi brasiliani nel Concilio Vaticano II il 13 ottobre 1965, recepito nella nota n.15 del documento conciliare sull’attività missionaria della Chiesa Ad Gentes.
Il 3 settembre 1966 fu eletto Superiore Generale dei Missionari Saveriani che guidò per undici anni, in tempo critico di contestazioni e di intensa attività di rinnovamento postconciliare.
Vescovo di Aversa
Mons. Giovanni Gazza iniziò il ministero episcopale ad Aversa il 21 dicembre 1980 dopo esserne stato nominato vescovo il 24 novembre, il giorno dopo il grande terremoto dell’Italia Meridionale che colpì parecchi comuni della Campania, tra cui Aversa. Nell’omelia della Messa per il solenne ingresso in Aversa – celebrata nella chiesa delle Benedettine di S. Biagio- il novello Pastore si presentò “come amico e fratello di tutti e di ciascuno; con voi sono cristiano, per voi sono vescovo, ripeterò con la nota ed incisiva espressione di S. Agostino”. Questo motto programmatico agostiniano fu l’orientamento di tutto il suo servizio pastorale ad Aversa: riconoscendo nel Popolo di Dio che è in Aversa, una Chiesa particolare ricca di fede e di storia plurisecolare, con un enorme patrimonio di risorse umane e spirituali, con un clero numeroso, colto e zelante, religiosi e laici fortemente impegnati nella vita pastorale.
La sua linea d’azione pastorale è fatta con piani pastorali operativi e sostenibili. Una predicazione fatta con semplicità della parola e dello stile comunicativo, trasmettendo l’essenzialità dei contenuti delle fede. Come riferiva il padre Francesco Cavallo – deceduto pochi mesi fa all’età di 104 anni – confratello saveriano che ha accompagnato Mons. Gazza nei tredici anni del suo episcopato aversano: “In una diocesi come quella di Aversa, in cui si avvertivano due fenomeni in forte contrasto, ossia la sincera e profonda religiosità della gente e la malavita organizzata e ramificata, i contenuti della predicazione di Mons. Gazza dovevano necessariamente richiamarsi ai dieci comandamenti, ai precetti della Chiesa, ai doveri principali del cristiano (la preghiera, l’amore a Dio e al prossimo, la giustizia, la devozione mariana). (in Profili Biografici Saveriani 15/98, Roma 1999, p.25).
Giovanni Gazza fu un vescovo di grande umanità, con uno stile tipicamente evangelico, con linguaggio semplice ma profondo. Per Mons. Nicola Comparone, suo vicario generale dal 1980 al 1990 e successivamente vescovo di Alife-Caiazzo, il vescovo Gazza “ha intuito vivo, una volontà ferma, un linguaggio semplice e convincente; è calmo perché sempre padrone di sé. La nobiltà di tratto ne rivela l’elevatezza d’animo, la sua amabilità ti avvince, l’umiltà grande ti sconcerta, la freschezza spirituale t’incanta, la cordialità te lo fa sentire amico” ( Indirizzo augurale per il XXV di episcopato di S. E. Mons. G. Gazza, Aversa 10-12-1987).
Un vescovo di grande umiltà pastorale. Pastore di grande discrezione, grande fiducia nella Provvidenza, sempre accanto a chi soffre con la sua presenza fisica e con la preghiera. Un’azione di governo episcopale con lo stile della carità, una carità che partiva dalla sua discrezione, che si trasformava in prudenza di governo, rispetto delle persone e delle istituzioni e dialogo con tutti. La sua azione pastorale si registrava a tutti i livelli: si vedeva nelle strutture e organismi rinnovati alla luce del Concilio, e si respirava tra le persone, nel Clero e nella Comunità diocesana.
Attraverso messaggi, comunicazioni, lettere pastorali, orientamenti, cercava di coinvolgere, motivare e spronare i presbiteri e i diaconi, i religiosi, religiose e laici, ad impegnarsi per lo sviluppo e l’azione pastorale della comunità diocesana facendosi interpellare da forti avvenimenti della vita della Chiesa . Basta sfogliare la raccolta del Bollettino diocesano di Aversa (1981-1993) per vedere il risveglio, la vitalità di una Chiesa locale “in stato di missione permanente”, una comunità che lavorava senza clamore, studiava i passi da farsi e registrava il ritmo del cammino conciliare.
Nei tredici anni di governo pastorale del vescovo Giovanni la Chiesa di Aversa è stata tutta un cantiere di lavori, davvero mirabile: opere avviate, completate e che si vanno realizzando tenacemente, come la fondazione degli organismi diocesani auspicati dal Concilio e previsti dal nuovo Codice di diritto canonico (1983) e dal nuovo Concordato (1984); come il Collegio dei Consultori, il Consiglio per gli Affari economici, l’Istituto di Sostentamento del Clero, la Caritas diocesana; il ripristino del Diaconato permanente, la formazione permanente del Clero, del Laicato maturo e delle vocazioni sacerdotali e per la vita religiosa; senza dimenticare l’istituzione di 12 nuove parrocchie.
La Visita pastorale di Giovanni Paolo II ad Aversa (12-13 novembre 1990) ha segnato nel ministero episcopale di Mons. Gazza una tappa fondamentale, e raggiunse il culmine con la solenne concelebrazione Eucaristica presieduta dal Papa nell’ex Campo Profughi trasformato in un gran parco verde e restituito alla città normanna. La visita del Papa fu davvero un grande evento storico-religioso, per merito delle forze entusiasmanti del clero e di molti laici, e soprattutto del Vescovo. Ma per Mons. Gazza fu il canto del cigno. Dopo la Visita le sue condizioni di salute si aggravarono, e fu costretto a ridurre notevolmente i suoi impegni pastorali.
Il 25 maggio 1992 furono accettate le dimissioni di Mons. Gazza per motivi di salute. Mons. Nicola Comparone, Vescovo di Alife-Caiazzo, viene nominato Amministratore Apostolico “sede plena et ad nutum Sanctae Sedis” di Aversa. Successivamente, il 27 marzo 1993 viene nominato il successore, il vescovo Mons. Lorenzo Chiarinelli, che inizia il suo ministero episcopale ad Aversa il 29 maggio successivo. Il 1° luglio 1993, in punta di piedi, silenziosamente, Mons. Gazza partì da Aversa e andò presso i Saveriani a Salerno, a Parma e a Tavernerio (Como).
Il 6 dicembre 1998 , dopo una lunga malattia, un silenzioso calvario, vari e difficili interventi chirurgici, ospedali e cliniche, nella Casa Madre dei Saveriani a Parma Mons. Giovanni Gazza spirò consumato dal tumore. Aveva sofferto molto ma raramente si lamentava; nella casa di cura delle Piccole Figlie lasciò la soave impressione di un uomo di Dio!
Da Vescovo di Aversa mantenne il suo stile di discrezionalità, paziente e calmo, fiducioso nei giovani laici e chierici, rispettoso degli anziani ed aperto alle innovazioni, dimostrando grande considerazione per il suo Clero; al dire di padre Augusto Luca, suo compagno nella formazione e spesso in trasferta ad Aversa ” Non lesinava le lodi e si gloriava del suo clero, in genere molto colto e zelante, e specialmente dei suoi collaboratori più vicini” ( in Profili Biografici Saveriani 15/98, Roma 1999, p.19).
Mons. Giovanni Gazza è stato un vescovo di grande spessore pastorale e di un raro equilibrio umano; di grande dignità, ammirevole nella sua pazienza – paternamente buono con tutti, trattava con carità e comprensione, misericordioso anche verso quelli che gli recavano offesa, con silenzioso riserbo – di operosità senza clamore, con la sua discrezione disarmante, ma con vera capacità di governo, un vero padre conciliare, un Padre e Maestro esemplare.
La Comunità diocesana continua ad raccogliere i semi di bene, sparsi generosamente e spesso invisibilmente, a larghe mani, dal vescovo Gazza, con un servizio pastorale che ha dato i suoi frutti, eliminando contrapposizioni, superando i dissidi, favorendo il dialogo; in poche parole, un’azione pastorale “nella linea conciliare della comunione della testimonianza e della missionarietà” (Giovanni Gazza, prima Omelia ad Aversa, 21.12.1980 in Bollettino diocesano di Aversa,n.1,1981, p.56).
La città di Aversa il 25 gennaio 2014 ha intitolato a lui il “Piazzale Giovanni Gazza”, posto nel Parco Coppola.
Che la sua memoria sia in benedizione!
D. Ernesto Rascato