L’Epifania del Signore, suggerisce il vescovo di Aversa, “ci ha abituati a riconoscere i tanti segni della sua presenza: come la luce e l’umanità in cammino”
Tra le feste più care nella tradizione cristiana, l’Epifania del Signore ci ha abituato a vedere tanti segni della presenza del Signore. Epifania, infatti, significa “manifestazione della presenza di Dio proprio attraverso questi segni, che sono ricchezza di vita nuova”, ci dice Mons. Angelo Spinillo nel suo commento al Vangelo.
Il primo segno è la luce, raffigurata nella stella che, apparsa nel cielo, guida i passi dei Magi. “Ma la luce è anche ciò che annunzia il profeta Isaia a tutta quanta l’umanità, invitando il popolo eletto ad alzare lo sguardo”. L’altro segno è quello dell’umanità in cammino: “Migrazioni, dunque, non solo in cerca di migliori condizioni di vita, come quelle a cui assistiamo ogni giorno, ma anche migrazioni legate alla ricerca spirituale, a quella capacità di riconoscere che, oltre le possibilità economiche, l’umanità ha bisogno di una dimensione più intensa e vera per il suo vivere”.