Chiese Giubilari 2025: Santuario Maria Santissima di Campiglione, Caivano

Santuario Maria Santissima di Campiglione, Caivano

 Il santuario della Madonna di Campiglione di Caivano è stato sempre meta di pellegrinaggi, come attestato dal XV secolo in poi. Questo luogo sacro è il più significativo della diocesi normanna e per l’entroterra napoletano. Con la sua bella architettura, con le numerose opere d’arte ivi custodite, commissionate dai Frati Domenicani, primi custodi della miracolosa edicola, e dagli attuali Padri Carmelitani, il Santuario di Caivano assolve al compito di testimoniare una fede predicata nell’affresco-icona della Madonna.

Il Santuario di Campiglione è il più antico della diocesi di Aversa, con una storia ricca di tradizioni. Il documento più antico risale al VI secolo. S. Maria di Campiglione”è menzionata in una lettera di San Gregorio Magno al vescovo di Atella, Importuno, scritta nel 592, dove si parla della Ecclesia Sanctae Mariae Campisonis.

Secondo la tradizione, lo sviluppo del Santuario si ha nel XV secolo, quando una povera vedova di Caivano accendeva ogni sera una lampada davanti all’icona della Vergine affrescata nell’abside. Essendo stato commesso un omicidio presso la casa della donna, ne fu incolpato il suo unico figlio, condannato a morire sulla forca nel luogo stesso del delitto. La madre desolata ricorse alla Madonna e, mentre pregava dinanzi all’icona, questa staccò il capo dal muro, come tuttora si vede, quasi in segno di assenso alla preghiera; nello stesso tempo, mentre sulla piazza era pronto il patibolo per l’esecuzione capitale, un messo giunse con la grazia sovrana. Tutto ciò sarebbe avvenuto nel 1483. Lo strepitoso prodigio rese celebre in tutta la regione il Santuario, che divenne meta di pellegrinaggi. La chiesa nel 1559 venne affidata ai Frati Predicatori “Domenicani” che vi rimasero fino al 1807, epoca della soppressione napoleonica. Nel 1905, il vescovo di Aversa affidò il Santuario ai Carmelitani dell’antica osservanza, che lo custodiscono tuttora.

L’interno del santuario si presenta a tre navate con cappelle laterali, in stile barocco.

Il sacello mariano, dove è affrescata la Madonna di Campiglione, un’abside del XV secolo, con tracce  d’epoca bizantina. La composizione: è raffigurato il Cristo pantocrator con i quattro esseri viventi dell’Apocalisse, ai piedi la Vergine Maria attorniata dai dodici Apostoli, con l’atteggiamento dell’Orante e dell’Avvocata del popolo: con le braccia aperte e rivolte al cielo, supplica e prega, ma soprattutto difende la causa dei suoi figli. L’affresco, di notevole qualità e di sorprendente bellezza, fu dipinto nel 1419, da come si evince dalla scritta in caratteri gotici che si legge intorno all’icona, realizzato su commissione di Renato de Magno, Severino e Giovanni Cosentino e Cola de Domenico, ed altri benefattori. Si tratta di un’opera di grande valore storico-artistico, raro esempio di arte campana del Quattrocento.

Note storico-artistiche: Ufficio Beni Culturali

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