Diocesi di Aversa – Quaresima online
Commento al Triduo Pasquale 2107 di Mons. Angelo Spinillo
PASSA LA PAROLA buon triduoPasqualeDiocesi di Aversa – Quaresima onlineMons. Angelo Spinillo commenta la liturgia del triduo pasquale nell’antichissimo Monastero Benedettino di Aversa intitolato a San Biagio. Il triduo pasquale, che ci permette di fare memoria della passione, morte e resurrezione di Gesù, si snoda in tre celebrazioni, ma è la narrazione dell’unico sacrificio del Figlio di Dio che comincia nel cenacolo e termina nel sepolcro, trovato vuoto dalle donne in mattino di Pasqua. “Questi giorni santi sono il centro di tutta quanta la nostra vita cristiana”, ci dice il Vescovo di Aversa. “Ci apprestiamo a vivere i giorni del triduo pasquale nella contemplazione del mistero della passione del Signore, la testimonianza più grande dell’amore di Dio per l’umanità. Il dono più grande che Egli ci ha fatto è qualcosa che non si può spiegare: semplicemente, Dio si è piegato per sollevare l’umanità all’altezza del suo volto, così come un genitore solleva un bambino all’altezza del suo sguardo per poter comunicare con lui”. #diocesidiAversa, #ChiesadiAversa #Quaresima2017 #Quaresima #CommentoalVangelo #PassaLaParola #Passione #TriduoPasquale #MonacheBenedettine #Monastero #triduopasquale
Pubblicato da Chiesa di Aversa su Martedì 11 aprile 2017
Mons. Angelo Spinillo commenta la liturgia del triduo pasquale nell’antichissimo Monastero Benedettino di Aversa intitolato a San Biagio. Il triduo pasquale, che ci permette di fare memoria della passione, morte e resurrezione di Gesù, si snoda in tre celebrazioni, ma è la narrazione dell’unico sacrificio del Figlio di Dio che comincia nel cenacolo e termina nel sepolcro, trovato vuoto dalle donne in mattino di Pasqua. “Questi giorni santi sono il centro di tutta quanta la nostra vita cristiana”, ci dice il Vescovo di Aversa. “Ci apprestiamo a vivere i giorni del triduo pasquale nella contemplazione del mistero della passione del Signore, la testimonianza più grande dell’amore di Dio per l’umanità. Il dono più grande che Egli ci ha fatto è qualcosa che non si può spiegare: semplicemente, Dio si è piegato per sollevare l’umanità all’altezza del suo volto, così come un genitore solleva un bambino all’altezza del suo sguardo per poter comunicare con lui”.