Una Cattedrale piena per l’ importante evento che ha visto la partenza di un cammino di profonda riflessione per il popolo della Diocesi di Aversa sul tema della fede. Il Vescovo, mons. Spinillo, lo ha sottolineato nel suo intervento di apertura, definendolo “un momento di gioia di ritrovarsi con tutta la comunità ecclesiale a sviluppare la consapevolezza di essere chiamati a condividere la fede nel Signore Gesù Cristo, riconoscendo in Lui la grazia del Padre che in Lui, Gesù, ci elegge a dignità di figli, donandoci lo Spirito Santo, perchè ognuno di noi viva la carità in una maniera sua personale, con i carismi di ciascuno e con il dono di poter dire:<<Io credo in Dio>> “.
Un anno quindi, in linea con lo speciale “anno della fede” indetto motu proprio dal Papa nel 50° anniversario del Concilio Vaticano II e del 20° della pubblicazione del “Catechismo della Chiesa Cattolica” , che verrà vissuto in quattro momenti diversi sul grande tema della fede, intensi e profondi di vita ecclesiale sulle tracce del Vangelo che Gesù ci ha indicato. Un anno nel quale Il Santo Padre ci invita, in questo tempo particolare, a varcare la “porta della fede”, un anno nel quale approfondire la conoscenza del dono della fede, per accogliere l’invito ad una autentica conversione al Signore e ad aprirsi ad una nuova evangelizzazione, riscoprendo la gioia nel credere e ritrovando l’entusiasmo nel comunicare la fede, in un periodo, come richiama Mons. Spinillo il pensiero del Papa, in cui si riconosce “la debolezza del credere dei cristiani in questo nostro tempo”, un richiamo al cuore a vivere una fede quotidiana, nella preghiera e nella carità.
Allora in quest’anno speciale, Il percorso di approfondimento proposto dalla Chiesa Aversana, consisterà nel rileggere, rimeditare e riannunciare il Simbolo della fede, ovvero il “Credo”; il percorso sarà articolato in quattro momenti, con quattro relatori-guida di alto spessore:
“Io credo in Dio Padre” : mons. Giovanni D’Ercole il 28 settembre 2012
“Credo in Gesù Cristo” : card. Camillo Ruini il 29 gennaio 2013
“Credo lo Spirito santo”: sig. Salvatore Martinez il 20 febbraio 2013
“Credo la Chiesa” : mons. Beniamino De Palma il 12 giugno 2013.
Prima di dare la parola a mons. Giovanni D’ Ercole per l’ atteso intervento, Don Stanislao Capone ha illustrato l’ icona, “la porta della fede“(At 14,27) che accompagnerà il percorso suddetto, prescelta simbolicamente in una delle sette porte dell’ ala normanna della Cattedrale con un affresco raffigurante Cristo Gesù(vd. immagine). Don Stanislao ha altresì richiamato il logo del Convegno (a lato ) che rappresenta, stilizzata, una barca a vele spiegate in una simbolica rappresentazione del trigramma di Cristo IHS(Iesus Hominum Salvator) e avente per albero maestro una Croce, il tutto immagine – metafora della Chiesa in navigazione su pronunciati flutti.
Ha preso quindi la parola mons. D’ Ercole con il tema incentrato sulla prima espressione, l’ esordio, del Credo, la carta d’ identità del cristiano come lui l’ ha definita:”Io credo in Dio Padre”. Un percorso di riflessione che mons. D’ Ercole ha seguito tenendo per mano- una mano affettuosa perchè in un clima di empatia – la folla di fedeli. La relazione, spunto per riflettere sulla crisi di essa, il proliferare di “ferite nelle relazioni fra le persone, anche all’ interno della Chiesa, opera dello “specialista della divisione” che purtroppo continua a tormentare l’umanità”. Bisogna perciò trovare lo spazio ed il tempo per riallacciare la relazione con Dio, questo dev’ essere il punto di forza dal quale ripartire perchè è una delle relazioni in evidente crisi.
“Le attuali difficoltà di dialogo e d’ascolto, tanto diffuse al giorno d’oggi, nascono dall’ insicurezza , dalla solitudine interiore di tanti, quindi occorre riaprire la porta della comunicazione e la porta dell’amore senza aver paura delle nostre fragilità”. Ed ecco l’ importanza della porta la cui apertura o chiusura condiziona o meno l’ accoglienza e quindi il dialogo, basi indispensabili di una buona relazione.
Oggi si vive, continua D’ Ercole, una certa sfiducia nei confronti della fede (la percentuale di coloro che credono fermamente è scesa al di sotto del 20%) l’immagine dei credenti non corrisponde più a ciò che è veramente la Chiesa, allora occorre riscoprire appieno l’Eucaristia, autentica gemma sull’albero della Chiesa – citando don Tonino Bello, 1988 al Congresso Eucaristico di Reggio Calabria – perché Dio c’è e non ci abbandona, su questo va poggiata la certezza della nostra fede. Ridare allora importanza alla preghiera, ed in particolar modo all’Eucaristia, rifuggendo dall’abitudine, che è la tomba della fede. Scroscianti applausi ahanno accompagnato l’ intervento e la sua conclusione a cui è seguito un breve dibattito con alcuni fedeli con i quali mons. D’Ercole ha amabilmente colloquiato (in allegato si dà una sintesi più ampia dell’ intervento ). (Alberto Alfano)
Sintesi Relazione di Mons. D, Ercole Conv. Past. Dioc.