Aversa città d’arte e di tesori a volte nascosti che negli ultimi tempi, grazie all’impegno dell’Ufficio Beni Culturali, enti ed associazioni, tornano a splendere per essere restituiti alla comunità. In particolare, il 18 ottobre è stata grande l’emozione per un evento storico: la riapertura al culto della restaurata Chiesa di San Domenico, rimasta chiusa per inagibilità dal terribile terremoto del 23 novembre 1980. Nonostante i continui furti (come i dipinti di scuola del Solimena) registrati nei decenni successivi, la tenace sinergia tra diversi enti istituzionali ha reso possibile negli ultimi anni il recupero di numerose opere trafugate. Dopo i lavori di restauro della vasta copertura e della complessa facciata, realizzati con finanziamenti del Provveditorato ai Lavori pubblici e della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento e con il contributo del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno (ente proprietario della Chiesa), si è provveduto all’intervento di messa in sicurezza e al restauro artistico dell’interno. Operazioni che si sono concretizzate grazie all’impegno dell’associazione “I Normann”, che ha reperito i fondi necessari dall’Arciconfraternita del Santissimo Rosario e da alcune sponsorizzazioni ed ha ottenuto la disponibilità dei professionisti a prestare la propria opera praticamente a costo zero. Per restare in tema di bellezza, una settimana dopo è stato presentato il restauro del dipinto su tela “L’Assunzione della Vergine”, attribuito a Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Il capolavoro del pittore bolognese, scoperto appena due anni fa e risalente all’anno 1650, si trova nella splendida Chiesa Monumentale “S. Francesco delle Monache”.
Mons. Ernesto Rascato