“Orientati dalla luce di Gesù, come i Re Magi riconosciamo la presenza del Signore nella nostra vita e prendiamo un’altra via: così, tutta la storia del mondo sarà nuova”
L’Epifania ci trova raccolti ancora intorno al presepe, un presepe dal quale – osserva mons. Angelo Spinillo – facciamo fatica a staccarci: “Il presepe è il luogo della meraviglia e della contemplazione del mistero, nel quale i pastori sono orientati verso la luce più intensa, che dissipa le tenebre della notte: la luce del Signore Gesù, della sua presenza nella vita di tante persone”.
E in questo luogo i Magi incarnano la presenza dell’umanità: portando a Gesù dei doni speciali – l’oro, l’incenso e la mirra – essi riconoscono la verità del figlio di Dio, che si manifesta al mondo, ed esprimono il desiderio di vivere una vita nuova.
Ma se noi potessimo immedesimarci nei Re Magi, s’interroga e ci chiede il vescovo di Aversa, quale dono vorremmo portare al bambino? “Nella scelta di questi doni e nel riconoscere il Signore come ricchezza per il mondo intero, come Dio o come offerta di sacrificio per l’umanità, con coraggio prendiamo un’altra via: la via della bontà e della luce, così tutta la storia del mondo sarà nuova”.
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