Carissimi fratelli e amici della comunità parrocchiale del “Sacro Cuore”,
non so come celebrerete oggi l’Eucaristia. Permettetemi di dirvi che, in qualunque modo avrete potuto organizzarvi, io sono con voi nella preghiera e nella fraternità della comunione con il Signore, fonte di ogni bene.
Sono passati circa due anni dal 6 novembre 2018 quando, con il desiderio di “favorire una migliore possibilità di vita ecclesiale e di azione pastorale” per una notevole fascia della popolazione di Giugliano, riprendendo il desiderio di un sacerdote, Don Francesco Saverio Russo, che tanto aveva lavorato per costituire il terreno necessario ad offrire spazi per attività utili soprattutto ai giovani dell’intera città, istituimmo la Parrocchia del “Sacro Cuore di Gesù”. Oggi desidero, dal profondo del cuore, dire la mia immensa gratitudine a Don Francesco Picone, a Don Vincenzo Marfisa e a tutti voi per come, in poco tempo, avete avviato e state vivendo una bella modalità di essere chiesa, di essere assemblea di fratelli convocata da Dio Padre intorno al suo figlio Gesù Cristo per vivere la carità nella luce dello Spirito Santo.
In questi giorni è stato molto duro constatare che nella vita non sempre le buone intenzioni soggettive riescono a concretizzarsi nella realtà, e, ora ci troviamo in una condizione assai difficile per il prosieguo del positivo cammino che insieme avevamo intrapreso. Vi chiedo personalmente scusa se, forse, nell’entusiasmo per il bene che pensavamo di realizzare ho condiviso, anzitutto con i confratelli, la speranza di ottemperare facilmente alle prescrizioni della legge, e se, semplicemente, ho pensato che davanti ad un’opera utile al bene comune si potesse incontrare un consenso capace, nella forma assolutamente più corretta, di sostenere il cammino. Ecco, allora, che, purtroppo, ciò che appare realtà oggettiva dei fatti prevale sulla serena speranza delle intenzioni, e, paradossalmente, capovolge la verità, così che chi ha agito con corretta attenzione al bene comune, ora appare quasi come pericoloso attentatore alla salute pubblica.
Come può accadere questo? Non lo so spiegare. E certamente non lo spiegherà nessun altro. Semplicemente ne prendo atto con grande amarezza e, però, con la fiducia che la luce del Vangelo continuerà ad illuminare i nostri passi.
Poiché, secondo l’insegnamento dei nostri Santi, ci sforziamo di essere “buoni cristiani e onesti cittadini”, posso assicurare che siamo stati e saremo sempre attenti ad osservare le leggi dello Stato, anche se, forse, con minore ingenuità e maggiore prudenza. Un cristiano rispetta ed attua le leggi senza mai usarle per raggiungere scopi personali.
A voi, carissimi e stimati confratelli sacerdoti, e a tutti voi, fratelli e sorelle della Parrocchia “Sacro Cuore”, un grande incoraggiamento a continuare, nelle forme possibili e sulle vie che la Provvidenza ci aprirà, il cammino intrapreso.
Ci danno speranza le parole dell’Apostolo Paolo che abbiamo ascoltato oggi dalla Lettera ai Filippesi: “Fratelli, so vivere nella povertà come so vivere nell’abbondanza; sono allenato a tutto e per tutto, alla sazietà e alla fame, alla abbondanza e all’indigenza. Tutto posso in Colui che mi dà la forza… Al Dio e Padre nostro sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.”.
In fraternità preghiamo sempre gli uni per gli altri e per la pace nel mondo e nella nostra comunità religiosa e civile. Dio vi benedica tutti.
Aversa, 11 ottobre 2020, domenica XXVIII del T.O.
+ Angelo
Vescovo