Nella magnifica cornice della città di Paestum, dall’8 al 10 novembre, ha avuto luogo l’edizione 2024 delle Giornate di Paestum intitolata “Dal Sud una nuova solidarietà. Per immaginare e costruire nuovi mondi possibili”. Con questo spirito l’Équipe Custodia del Creato della diocesi di Aversa ha preso parte al meeting organizzato dal Mo.V.I. (Federazione Regionale della Campania) portando l’esperienza di questi ultimi mesi di attività: su custodia della Casa comune, collaborazione chiesa-istituzioni civili, impegno sociale e conversione ecologica.
Dopo un primo momento di apertura dei lavori, di spunti di riflessione – venerdì 8 novembre – si è tenuta la cerimonia di consegnato del Premio “Luciano Tavazza” per tesi di laurea e ricerche sul volontariato. Sabato 9 sono invece cominciati i laboratori promossi dai partner delle Giornate di Paestum – tra loro anche l’associazione socio-politica EUPOLIS – al quale hanno preso parte Valentina Sorrentino e Marina Valenzisi, in rappresentanza dell’ Équipe diocesana Custodia del Creato e del Circolo Laudato Si’ Aversa “Gratis accepistis”. Al laboratorio “Abitare la terra” la nostra Équipe è intervenuta parlando di valorizzazione dei ruoli “istituzionali” per far dialogare il sociale e le istituzioni politiche (si è fatto l’esempio degli incontri di co-progettazione tra diocesi e comuni messo in atto in diocesi). Le Giornate di Paestum “Dal Sud una nuova solidarietà” si sono poi concluse domenica 10 novembre col l’intervento di Lucio Romano, docente della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sez. San Luigi, dal titolo “Parole chiavi, sfide e priorità del volontariato organizzato”. Al margine della mattinata si è infine discusso di possibili strade da percorrere con Emanuele Alecci, ReVE (Rete del Volontariato Europeo), Giuseppe Lumia (Associazione Luciano Tavazza) e Raffaela D’Angelo (Associazione PAIDEIA).
La cittadina di Paestum negli anni ‘90 è stata teatro di incontro, confronto ed elaborazione politica per tanti volontari e cittadini. Le Giornate di Paestum hanno inteso rinverdire quella tradizione, senza indugiare sul ricordo, o rifugiarsi nella memoria di un tempo ormai
passato, cercando piuttosto di sviluppare una riflessione comune su come il volontariato organizzato, la cittadinanza attiva, l’impegno sociale rivolto alla promozione dell’inclusione, possano oggi riscrivere oggi nuovi scenari e contribuire a immaginare e costruire mondi possibili.
Ufficio per i problemi sociali e il lavoro