Per tutta la Settimana Santa nel presbiterio della Cattedrale di Aversa è esposta alla venerazione dei fedeli l’insigne reliquia della Sacra Spina con il magnifico suo Reliquiario, custodito abitualmente nel Museo Diocesano.
La Sacra Spina è il
simbolo estremo della Passione di Gesù Cristo.
Se ne contano più di un centinaio solo nelle chiese d’ Italia ed altrettante sparse in tutta l’ Europa. Tra le più conosciute sono quelle della Basilica Santa Croce in Gerusalemme a Roma, a Fermo, ad Ariano Irpino, ad Avellino, quella della Cattedrale di Andria, dono alla città pugliese di Beatrice d’Angiò, figlia di Carlo II; la Spina di Assisi e quella della Basilica di San Nicola di Bari.
La storia della corona di Cristo: le prime spine di cui si ha notizia sono quelle donate da santa Elena nel 323 a Roma, provenienti da Gerusalemme; nel 1204 la corona di Cristo si trovava a Costantinopoli. Baldovino II di Fiandra, imperatore d’Oriente, cedette la corona ai veneziani, in cambio di un aiuto economico, i quali la vendettero a Luigi IX di Francia, che, per custodirla, fece costruire nel 1248, la Sainte Chapelle; Carlo I d’Angiò, successivamente, portò alcune Spine della S. Corona in Italia:
Di alcune “spine” custodite in Italia, alcune si ritengono “prodigiose”, cioè che rinverdiscono e il sangue si ravviva, quando il Venerdì Santo coincide con il 25 marzo, ricorrenza dell’Annunciazione del Signore. In molte località negli anni in cui si verificò la fausta corrispondenza delle date liturgiche si è assistito al fenomeno cromatico delle macchie delle Sacre Spine che si ravvivano e rosseggiano: quella del 1932 è documentata dal can. Teologo Roberto Vitale (La reliquia insigne della Sacra Spina che si venera nella Chiesa Cattedrale di Aversa,1932), l’ultima nel 2005, in quest’anno 2015 e la prossima volta nell’anno 2157.
Il Reliquiario d’argento della S. Spina ha forma di tempietto a due ordini, con colonnine e fenestrelle in cristallo di rocca, che custodiscono numerose reliquie di santi; la facciata tripartita, assomiglia ad un prospetto di una basilica romana, in alto al centro di una teca ottagonale, con ai lati le figure dei santi apostoli Pietro e Paolo, due angeli recano l’insigne reliquia della Spina ed un cartiglio. Il prezioso reliquiario è stato commissionato dal card. Filippo Spinelli (vescovo di Aversa: 1605-1616) e rappresenta un capolavoro dell’argenteria napoletana del Seicento con influenza di classicismo romano.
La memoria liturgica della Santa Spina della Corona di Nostro Signore Gesù Cristo nella diocesi di Aversa si celebrava il venerdì dopo la V’ Domenica di Quaresima.
“Il volto misericordioso di Cristo, incoronato e trafitto dalle spine, grondante di sangue innocente, è il segno dell’autentica regalità messianica: sacrificio, abbandono totale e dono di amore infinito”.
Mons. Ernesto Rascato
Direttore Ufficio Beni Culturali