L’esperienza di vita del Seminario non è tanto un luogo geografico ben circoscritto e protetto, ma è soprattutto un “tempo” che si estende alle varie realtà che incrociano la vita dei nostri ragazzi, dalla famiglia alla parrocchia, dagli amici di sempre ai compagni di cammino, in seminario, a casa, nei fine settimana in parrocchia, nel tempo libero con gli amici, nelle esperienze formative vissute fuori dal seminario soprattutto nel tempo estivo.
Infatti concluso il tempo dello studio con la fine dell’anno scolastico si propone ai seminaristi un tempo di esperienze utili alla loro formazione umana, culturale, pastorale e spirituale che arricchisce e rafforza il loro bagaglio in vista poi del ministero sacerdotale. Esperienze che vanno da momenti di distensione, di volontariato, di servizio, di missione e di profonda spiritualità. Queste esperienze tengono conto dell’età e del cammino dei ragazzi, sono graduali e tendono a presentare ai seminaristi le diverse realtà ecclesiali con cui poi dovranno confrontarsi.
Abbiamo iniziato a giugno con i ragazzi della Scuola Apostolica che all’interno della stessa struttura del Seminario hanno vissuto il Grest, un tempo di gioco, di preghiera, di catechesi e di fraternità con ragazzi provenienti anche dalle comunità parrocchiali della diocesi.
Dal 1 al 5 luglio con i seminaristi del Ginnasio – Liceo (minore) siamo stati ad Ascea in una bellissima struttura in autogestione “Hotel l’Amico” per un campo vacanza, dove seguendo la traccia proposta dall’ufficio nazionale di pastorale delle vocazioni: “Apriti alla Verità, porterai la vita”, abbiamo strutturato la giornata tra la celebrazione eucaristica, un momento di catechesi, di laboratorio-condivisione e tanto mare e sole.
Invece per i seminaristi che frequentano i corsi di filosofia e teologia in base all’anno di formazione sono proposte le seguenti esperienze:
- Coloro che concludono il primo anno fanno l’esperienza del cammino di Santiago
- Coloro che concludono il secondo anno si dividono tra il volontariato al Cottolengo di Torino, al campo missionario in Romania (Sighet) e al campo “io ci sto” a Manfredonia con gli immigrati Africani.
- Coloro che concludono il terzo anno sono impegnati con la Caritas di Roma e presso il Centro “Astalli” retto dai Padri Gesuiti sempre a Roma.
- Coloro che concludono il quarto anno si dividono tra il “mese ignaziano” e il “cammino in povertà”.
Queste esperienze sono tra luglio e agosto, intanto i ragazzi hanno tempo per stare anche con le loro famiglie e le loro comunità parrocchiali.
Infine prima di riprendere il cammino con un nuovo anno di formazione, a settembre dal 2 al 5 presso il Centro Pastorale “Giovanni Paolo II” di Mugnano del Cardinale (Av) ci sarà un momento di verifica e di programmazione insieme al Vescovo in vista del nuovo anno pastorale. È anche occasione questa per condividere le varie esperienze vissute nel tempo estivo, a fraternizzare maggiormente e imparare cosi a lavorare insieme.
(Mons. Stefano Rega – Rettore)