Si svolgerà a Sacrofano (Roma) dal pomeriggio di venerdì 15 febbraio a domenica 17, il Meeting delle realtà di accoglienza ecclesiali dal titolo: “Comunità accoglienti: liberi dalla paura”, promosso dalla Fondazione Migrantes della CEI e da Caritas Italiana.
Come ha ricordato papa Francesco nella sua omelia per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018: «Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così spesso rinunciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci. Le comunità locali, a volte, hanno paura che i nuovi arrivati disturbino l’ordine costituito, “rubino” qualcosa di quanto si è faticosamente costruito. Anche i nuovi arrivati hanno delle paure: temono il confronto, il giudizio, la discriminazione, il fallimento. Queste paure sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano. Avere dubbi e timori non è un peccato. Il peccato è lasciare che queste paure determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l’odio e il rifiuto. Il peccato è rinunciare all’incontro con l’altro, all’incontro con il diverso, all’incontro con il prossimo, che di fatto è un’occasione privilegiata di incontro con il Signore».
Un segno concreto di accoglienza, occasione per testimoniare che la paura si vince attraverso l’incontro con l’altro e la possibilità di diventare terreno fertile nel quale far germogliare relazioni autentiche. In questo contesto, alla presenza del Santo Padre, venerdì 15 febbraio 2019 la nostra Caritas diocesana è stata scelta per raccontare la propria esperienza di accoglienza. Da molti anni, infatti, la nostra diocesi, grazie ai progetti “Protetto, rifugiato a casa mia” e “Corridoi umanitari”, ha avviato un significativo processo di efficace integrazione. Al nostro Papa Francesco verranno presentate da don Franco Picone, vicario generale e parroco di San Nicola in Casal di Principe, e dalla famiglia-tutor casalese le belle storie dei due giovani ragazzi ed una famiglia accolti nella comunità parrocchiale. Un momento di grazia, dunque, che si trasforma in invito a proseguire sulla strada che più volte il Pontefice ha indicato alla Chiesa. Accogliere non è un’esperienza drammatica e fallimentare, così come spesso viene descritta, ma è, nella stragrande maggioranza dei casi, una esperienza felice e arricchente, anche se faticosa. A Sacrofano, saranno presenti anche il direttore della Caritas diocesana, don Carmine Schiavone, e il responsabile dell’area immigrazione Sig. Sylvestre Roger Adjicoude.
Il meeting di Sacrofano vuole essere anzitutto un segno di gratitudine e di incoraggiamento a tutti coloro che nel nostro Paese hanno scelto di non vivere nella paura e di osare l’avventura dell’incontro; ma anche un messaggio di fiducia all’Italia: che accogliere non è quella esperienza drammatica e fallimentare, così come spesso viene descritta, ma è, nella stragrande maggioranza dei casi, una esperienza felice e arricchente, anche se faticosa.