“Come con Lazzaro, Gesù ci tende la mano, ci invita a rialzarci e ci richiama alla vita: Egli ci invita ad essere l’umanità nuova dei figli di Dio che vive nella pienezza della carità del bene”
La quinta domenica di Quaresima, caratterizzata dal racconto della risurrezione di Lazzaro, ci coinvolge in modo particolare: la morte. “Trovarci al cospetto di una persona che non può più parlare ci pone di fronte alla verità della natura umana”, osserva Mons. Angelo Spinillo nel commentare la parola di domenica prossima, 26 marzo 2023. “L’essere umano è proiettato verso manifestazione più grande della propria impotenza: la morte”. E che cos’è, invece, la risurrezione? Non un semplice ritorno alla vita di prima, ma un rialzarsi. Gesù, continua il vescovo di Aversa, “è colui che ci libera delle bende, ci tende la mano, ci rialza. Egli ci richiama alla vita, di più: ci chiama alla vita nuova”.
È questo il messaggio grande che, a conclusione della Quaresima, ci viene rinnovato: “l’umanità sarebbe morta senza la presenza del Cristo. Il Signore ci invita a rialzarci, a risorgere, ad essere l’umanità nuova dei figli di Dio che vive nella pienezza della carità del bene”.
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