“Attraverso l’episodio dell’adultera, il Vangelo ci chiama a non sentirci più condannati o schiavi del passato, ma a contemplare il futuro e ad andare avanti sempre nel bene”

Quinta Domenica di Quaresima 2025, il commento di Mons. Angelo Spinillo

Ci avviciniamo ai momenti finali del cammino quaresimale, “un cammino che abbiamo percorso nella prospettiva della visione”, esordisce mons. Angelo Spinillo nello spezzare la parola di domenica prossima 6 aprile 2025, perché “è nella visione che ci si dedica allo sviluppo del cammino di un popolo”.
E così, in questa quinta domenica di Quaresima, siamo chiamati “a contemplare il futuro e a non sentirci più condizionati dal passato”. È quanto emerge nella prima lettura, quando il profeta Isaia dice che il Signore offrì una strada nel mare, per definizione il luogo dell’instabilità: “la strada sicura, un sentiero in mezzo ad acque possenti, permette al popolo di Dio di uscire dalla schiavitù del peccato e dell’egoismo per andare incontro alla Terra Promessa, alla dimensione di vita nuova alla quale siamo chiamati”.
Va nella stessa direzione anche il brano del Vangelo di Giovanni, che ci narra l’episodio dell’adultera, portata in mezzo ad una piazza per essere lapidata, un episodio che mostra “il paradosso di una sorta di puritanesimo di facciata, che spesso vuole condannare ciò di cui a sua volta è intriso”.
La peccatrice è immagine di un’umanità spesso abbandonata a se stessa, ma che incontra la misericordia, il cuore attento di Dio: nel liberarla, aggiunge il vescovo di Aversa, “Gesù la invita a non sentirsi più condannata, e chiama lei e tutti noi ad andare sempre avanti sempre nel bene, incontro al regno di Dio”.

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