Mercoledì 5 dicembre ha avuto luogo la restituzione, da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, di quattro dipinti realizzati nel 1761 dal pittore gaetano Sebastiano Conca per l’Abbazia benedettina di San Lorenzo ad Septimum ad Aversa. Alla presenza del Soprintendente, arch. Salvatore Buonomo, e del Responsabile per i beni culturali della Diocesi di Aversa nonché parroco della Basilica di San Lorenzo, mons. Ernesto Rascato, le quattro grandi pale d’altare (circa 400x250cm), dipinte ad olio su tela, sono tornate nella loro sede originaria, dopo essere state custodite per molti anni presso il laboratorio di restauro del Palazzo Reale di Caserta, e dopo essere state oggetto di un intervento di restauro che ne ha riportato alla luce i valori pittorici originari.
Le quattro tele, raffiguranti la Natività, la Pentecoste, San Mauro che guarisce gli storpi e I Santi Benedetto e Scolastica sono parte di un più cospicuo ciclo pittorico commissionato dai Benedettini di Aversa per la propria chiesa, comprendente altre quattro tele attualmente conservate presso l’Abbazia di Montecassino.
Insieme al restauro, svolto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza di Caserta e Benevento, delle altre cinque tele eseguite dal Conca per Aversa, ossia quelle destinate alla chiesa del Monastero delle Clarisse dello Spirito Santo ed oggi conservate nella moderna chiesa di San Michele Arcangelo alla Ferrovia, la restituzione dei quattro dipinti alla Basilica di San Lorenzo segna un decisivo passo, operato dalla stessa Soprintendenza grazie alla sensibilità della Diocesi di Aversa, verso la riappropriazione, da parte delle comunità, dei valori identitari esemplarmente rappresentati dal patrimonio storico-artistico.
A chiusura di tale importante risultato, all’inizio del nuovo anno la Soprintendenza e la Diocesi di Aversa si faranno promotrici di un incontro nel quale si darà comunicazione alla collettività degli esiti dei restauri delle opere di Sebastiano Conca, sia di quelle di San Michele alla Ferrovia, sia di quelle ricollocate a San Lorenzo.