Il tempo di Avvento è tempo di attesa: mons. Angelo Spinillo ce lo ha spiegato domenica scorsa, in occasione del messaggio per l’inizio del tempo di Avvento, e lo ribadisce anche questa settimana, spezzando la parola dell’8 dicembre 2024.
“Tempo di attesa significa anche tempo di desiderio di un incontro: nelle tenebre del mondo, l’umanità vuole aprirsi alla luce”.
La festa dell’Immacolata Concezione ci dà questa speranza, anzi la certezza che “davvero siamo chiamati ad alzare lo sguardo e ad andare incontro alla misericordia del Signore. In Maria – continua il vescovo di Aversa nel suo commento alla seconda domenica di Avvento – questo è avvenuto in funzione della missione affidatale da Dio, che la chiama ad essere la madre del Redentore, madre dell’umanità nuova: per questo, è preservata da ogni macchia di peccato, quel peccato che ci rende incapaci di sperare nel bene”.
L’Immacolata Concezione di Maria è dunque come “una vocazione”: a differenza di Adamo, che incarna “quell’umanità che si nasconde, timorosa di presentarsi davanti a Dio”, la madre di Gesù, “pur vivendo tra le tenebre del mondo, alza lo sguardo fiduciosa e partecipa pienamente all’opera di Dio. Qui avviene quell’incontro che speriamo possa avvenire anche nella nostra vita”.
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