Con un grido e una preghiera, migliaia di bambini e ragazzi, quelli delle scuole associate nel cammino di comunità A PICCOLI PASSI, si faranno presenti lunedì 20 novembre, giornata internazionale dei Diritti dell’infanzia.
“Ad ogni ora, da settimane, ci giungono notizie e immagini sconvolgenti dalla Palestina. Di queste ci turba soprattutto, la loro essenza… la più amara delle verità: ADULTI UCCIDONO BAMBINI”
Questa l’apertura della lettera inviata dal Parlamento Studentesco Territoriale ai Parlamenti d’Istituto.
“Questo presente ci fa paura –prosegue la lettera– Il nostro futuro non deve somigliare a questo presente. Nessuna specie animale fa strage dei propri cuccioli. L’uomo sì. Questa è una realtà che non possiamo accettare e che non accetteremo mai.”
Questo NO, gridato insieme, dà la misura della crescita di coscienza, che si sta realizzando nelle venti e più scuole del circuito APP.
La giornata per i Diritti dell’infanzia non la si è voluta come celebrazione, ma come occasione per accendere i riflettori su un presente, a dir poco, inquietante.
E proprio lunedì 20, infatti, è stato collocato l’insediamento dei Parlamenti d’Istituto, con l’elezione degli organi direttivi e con la discussione sul documento “Un grido e una preghiera”
“Noi ci impegniamo, per parte nostra, a studiare la storia per non commettere gli errori del passato, a essere sentinelle attente e costruttori di comunità di pace nelle nostre classi, nelle nostre scuole, in tutti i nostri luoghi di vita.” Con quest’impegno si chiude la lettera degli studenti.
Al “grido”, che si alzerà da una decina di Parlamenti e da centinaia di classi, si assocerà una preghiera “per i bambini assassinati o in preda a terribili sofferenze, per i bambini a cui è strappata l’infanzia per sempre”. La preghiera avrà, in verità due modulazioni: una proposta dal vescovo mons. A. Spinillo, l’altra dall’imam della moschea di san Marcellino Nasser Hiddouri.
“Ascolta la mia voce perché è la voce delle vittime di tutte le guerre e della violenza tra gli individui e le nazioni. Ascolta la mia voce, perché è la voce di tutti i bambini che soffrono e soffriranno ogni qualvolta i popoli ripongono la loro fiducia nelle armi e nella guerra” recita la preghiera di san Giovanni Paolo II, proposta da mons. Spinillo.
“A piccoli passi”, il cammino di queste comunità scolastiche coraggiose, procede con il loro proporsi, sempre più, come cuore delle città, come finestre aperte sul mondo.
Comunicato Stampa A.P.P.